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Il segmento testuale Giorgio Alberto Chiurco è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 805

Brano: [...]i prigionieri (il tenente Piero Gabella) e lo inviarono a Siena per comunicare alle autorità fasciste che i due ostaggi (il capitano della Milizia Brandini e Rugen) sarebbero stati liberati in cambio di cinque antifascisti che si trovavano in carcere. Lo scambio doveva avvenire alla quattro del pomeriggio del 29, in una località indicata come bivio di Badia a Isola. Giunto a Siena, il tenente Gabella riferì il messaggio al prefetto repubblichino Giorgio Alberto Chiurco (v.), ma questi decise di rifiutare lo scambio e di predisporre un’immediata rappresaglia.

Nella notte del 27, capeggiati dal capitano Billi, 250 militi si diressero in camion verso Monte Maggio, dove la presenza di partigiani era già stata segnalata da una spia. All’alba ebbe inizio l’attacco: circondato il cascinale, i fascisti aprirono il fuoco, al quale i partigiani risposero colpendo il capitano fascista Billi e tre militi. Ma esaurite le poche munizioni, ben presto essi furono costretti ad arrendersi. A uno a uno, con le mani in alto dovettero uscire dalla stalla. Quattro ragazzi fur[...]

[...]vanni Cappelletti.

Il processo

Dopo una serie di rinvìi, il 10.11.

1947 ebbe inizio alla Corte d’assise di Siena il processo contro i responsabili dell’eccidio. II dibattimento si concluse verso la fine dell’anno con una sentenza che prevedeva, per la strage di Monte Maggio e per altri delitti commessi dagli imputati: 5 condanne a morte,

10 condanne a 30 anni di reclusione (pena inflitta anche al principale responsabile dell’eccidio, Giorgio Alberto Chiurco), 17 condanne dai 3 ai 20 anni di reclusione. Altri 51 imputati vennero assolti con formula piena o per insufficienza di prove, o amnistiati. In realtà, pochi anni dopo tutti i condannati tornarono liberi, grazie a nuove amnistie. L’ex prefetto repubblichino Chiurco esercita oggi tranquillamente la sua professione medica a Siena.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 127

Brano: [...]nze nei comuni di Bibbiena, Stia, Pratovecchio, Sansepolcro, e minacciandone altri. Fu a questo punto che alcuni lavoratori decisero di dare una lezione agli squadristi. Il 17.4.1921 un gruppo di contadini di Foiano della Chiana, appostati lungo la strada, attesero i fascisti al ritorno dalle loro scorrerie e li attaccarono di sorpresa, uccidendone 3 e ferendone molti altri.

In quella stessa notte, come attesta nella sua « storia » il gerarca Giorgio Alberto Chiurco, altri squadristi « completamente armati partono per Foiano. Consegnano ad essi armi e munizioni dal distretto militare i maggiori Benetti e Migliaccio, il capitano Capigatti e il capitano Farnetani. Nel pomeriggio del 18, un'altra squadra di senesi, dopo aver fatto rappresaglie a Bettolle, giunge di rinforzo. Si costituisce un tribunale fascista e vengono fatte alcune esecuzioni capitali dei capi responsabili ». Una relazione, inviata in quegli stessi giorni dal segretario della Federazione provinciale socialista alla direzione del suo partito, dice: « Squadre di fascisti giungono in camion [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 382

Brano: [...]apoluogo) in provincia di Arezzo (v.). Nel 1921, dopo il congresso di Livorno del P.S.I., tutti i consiglieri comunali deH'amministrazione socialista, compreso il sindaco, passarono al Partito comu

nista, per l’opera svolta in particolare da Galliano Gervasi (v.). La forza del movimento proletario della zona provocò la reazione dei fascisti che, spalleggiati dalle autorità militari, come attesta nella sua « Storia della rivoluzione fascista » Giorgio Alberto Chiurco (v.), decisero di compiervi una spedizione punitiva.

L’11 aprile il capitano dei carabinieri di Arezzo riunì nel municipio di Foiano il sindaco Nucci, il segretario della sezione comunista Gervasi e il maresciallo dei carabinieri per informarli che, all’indomani, i fascisti sarebbero venuti a Foiano in « gita di propaganda » e di « persuasione ». Quindi consigliò che, per evitare conflitti, Gervasi e Nucci facessero allontanare dal paese

i militanti comunisti e socialisti, e assicurò che in tal modo nulla di grave sarebbe accaduto.

Quel consiglio fu accolto, ma gli squadristi, sotto [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 671

Brano: [...]lini, madre di 5 figli, furono feriti. Con questi, fu colpita anche una bambina.

Gli squadristi si accamparono poi nei dintorni della città, senza che il prefetto Boragno consentisse alla Questura di intervenire. Due giorni dopo (29.6) gli Arditi del popolo, che erano bene organizzati nella zona, attaccarono i fascisti, uccidendo in conflitto lo squadrista senese Rino Daus.

L’occasione venne sfruttata per una massiccia spedizione punitiva: Giorgio Alberto Chiurco, caporione dei fascisti di Siena, mobilitò tutte le squadracce della provincia e, impadronitosi di un treno, alla testa di 200 fascisti piombò a Grosseto. L’intera operazione era stata voluta dal marchese Perrone Compagni, massimo dirigente dello squadrismo in Toscana.

Ancora una volta il prefetto Boragno mostrò apertamente la sua connivenza con i fascisti. Dopo averli convocati insieme ai dirigenti socialisti e comunisti, ai sindacalisti e agli amministratori della città, lasciò che gli squadristi malmenassero in sua presenza il sindaco. Acconsentì inoltre a ritirare le forze di polizia c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 815

Brano: [...]icchiello, Battaglia di

Frazione di 1.000 abitanti (circa 300 nel capoluogo) del comune di Pienza (Siena), con l’abitato in vetta a un colle e protetto da solide mura medioevali, durante la Guerra di liberazione Monticchiello fu teatro di un fatto d’arme della Resistenza, tra i più significativi della Toscana meridionale. Il 6.4.1944 un gruppo di circa 70 partigiani vi sconfisse preponderanti forze fasciste al comando del capo della provincia Giorgio Alberto Chiurco (V.).

Fin dalle prime ore del mattino del 6 aprile il Comando partigiano della formazione « Monte Amiata », di cui facevano parte il tenente Walter Ottaviani (Scipione) di Pienza, gli studenti Livio Bozzini (Ciclone) e Franco Tiezzi (Sole), quest’ultimo di Torrita di Siena, fu avvertito da una staffetta che alcune colonne di fascisti, militi e soldati equipaggiati con mitraglie e mortai convergevano da varie strade per circondare la località.

Verso le 5,30, pattuglie appostate sul colle in posizione favorevole aprirono improvvisamente il fuoco contro le truppe fasciste in arrivo, inflig[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 517

Brano: [...]Successivamente, nella notte fra il 27 e il 28 ottobre, venne approntato un treno capace di portare duemila uomini e il convoglio scese verso sud raccogliendo, oltre agli squadristi senesi, quel

li di Rapolano, Sinalunga, Montisi, Castelmuzio, Bettolle e infine, allo scalo ferroviario di Chiusi, gli squadristi provenienti dai paesi del monte Amiata.

L'obiettivo dei due coordinatori di questa operazione, l’ingegnere Ettore Bayon e il medico Giorgio Alberto Chiurco (v.), oltre che del comandante militare colonnello Palmiero Palmieri, era di raggiungere Monterotondo, località prevista per

il raduno delle squadre delle pròvince di Siena, Firenze e Arezzo. Giunto a Orte, il convoglio venne fermato da soldati e carabinieri che

avevano divelto un tratto di rotaie e piazzato mitragliatrici lungo la massicciata, ma dopo qualche momento di tensione e di animata discussione il tenente colonnello Milani (comandante delle truppe regolari che avevano avuto l’incarico di fermare il treno) si arrese e si consegnò prigioniero ai nuovi arrivati. I fascisti senesi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 521

Brano: [...] nazifascismo, perché molti furono i giovani (e anche anziani) senesi che scelsero di arruolarsi nel “Cremona” (v.) o in altri Gruppi di combattimento per dare il loro contributo alla Guerra di liberazione ancora in corso nel Nord.

Bibliografia: Arnaldo Cherubini, Il problema sociale ed il mutuo soccorso nella stampa senese (18601893), Siena, Accademia Senese degli Intronati, 1967; Giuliano Catoni, Un treno per Siena, Siena, Periccioli, 1981; Giorgio Alberto Chiurco, Fascismo senese, Siena, 1923; Vittorio Bardi ni, Storia di un comunista, Firenze, Guaraldi, 1977; Giovanni Guastalli, Il boscaiolo, Milano, La Pietra, 1979; AA.VV., Lo strano soldato, Milano, La Pietra, 1976; Smeraldo Amidei, (a cura di), Infamia e gloria in terra di Siena durante il nazifascismo, Siena, 1945; Pier Giuseppe Martufi, La tavola del pane, Siena, 1980; Tamara Gasparri, La resistenza in provincia di Siena, Firenze, Olschki, 1976; Alessandro OrlandiniGiorgio Venturini, Padrone arrivedello a battitura, Milano, Feltrinelli, 1980; Alessandro OrlandiniGiorgio Venturini, I giudici e la[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 634

Brano: [...]ro e, in quella stessa occasione, trucidarono il comunista Spartaco Lavagnini (v.), segretario del Sindacato ferrovieri.

Socialisti, comunisti g anarchici uniti tentarono inutilmente di opporsi alle squadre capeggiate da Dino Perrone Compagni (v.), Tullio Tamburini e Amerigo Dumini (v.), appoggiate da carabinieri ed esercito, con l'impiego di cannoni e mitragliatrici contro le sedi e i quartieri popolari.

A Siena (v.) agivano le squadre di Giorgio Alberto Chiurco (v.) e Rino Daus; a Carrara (v.) quella di Renato Ricci (v.) ; a Pisa quella di Sandro Carosi il quale, tra le sue altre imprese, un giorno uccise un uomo (Pietro Pardi) in un'osteria di Filettole solo per dimostrare ai camerati la propria abilità con la pistola.

Il 17.4.1921, nel corso di una spedizione in vai di Chiana, i fascisti si presentarono a Foiano (v.), ma questa volta vennero messi in fuga dai contadini armati di roncole e forconi. Ritornati in forze il giorno dopo, occuparono il paese sottoponendolo a incendi e saccheggi, e uccisero varie persone.

Nell’estate i fascisti eran[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giorgio Alberto Chiurco, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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